l'inizio della realizzazione di un sogno
Il 2014 per me è stato un anno molto importante e ricco di cambiamenti, soprattutto dal punto di vista lavorativo, in quanto dopo 13 anni passati in una fabbrica che produceva prefabbricati per l’edilizia, una serie di avvenimenti mi ha condotto ad una nuova fase della mia vita professionale.
Il più importante di tutti è stato senza dubbio la concreta possibilità di realizzare un sogno e così, abbandonato il cartellino da timbrare, decisi di mettere in pratica gli studi fatti presso l’Università di Perugia ed abbracciare il progetto “Attività Motoria come Farmaco” che la USL-1 dell’Umbria aveva attivato in vari punti della regione; progetto che mirava alla prevenzione ed alla terapia delle MCNT (Malattie Croniche Non Trasmissibili), attraverso dei programmi di attività motoria strutturata, condotti in ambito sanitario da Dottori in Scienze Motorie.
Siccome questa attività mi impegnava solamente tre mattine a settimana, decisi di allargare il mio bagaglio professionale ed approcciarmi al mondo dei massaggi, in quanto, pur avendo effettuato il mio tirocinio universitario in uno studio di fisioterapia ed aver osservato e sperimentato determinate tecniche di massaggio sportivo, non avevo concretamente in mano alcun titolo che mi permettesse di poter sfruttare questa “arte” anche in ambito lavorativo.
Dopo numerose ricerche in rete, vidi un video targato “Oligenesi” e rimasi subito affascinato dalla bravura dell’operatore e dalla fluidità del suo movimento, tanto che capii quasi istantaneamente che la mia ricerca era finita. Questo anche perché informandomi via telefono con una simpatica ragazza dotata di una voce meravigliosa di nome Katia Amandolini, mi resi conto che tale scuola era accreditata presso CSEN e quindi rilasciava anche le certificazioni necessarie per operare come operatore del massaggio sportivo in tutta Italia. La mia avventura con Oligenesi poteva iniziare.
Ed iniziare con un po’ di ritardo, a dire la verità, perché il mio primo corso in assoluto venne posticipato di circa due settimane, in quanto ci furono delle problematiche con l’hotel a Reggio Emilia, dove si doveva tenere, e cosi, dopo varie vicissitudini, feci il mio ingresso ufficiale a Sant’Ilario D’Enza. Era il maggio del 2014.
Il resto della storia, molti di voi che leggono e che sono stati miei allievi, già la sanno, perché di solito è sempre con questo racconto che apro le mie lezioni. Dopo aver concluso il percorso, su segnalazione di un maestro che avevo avuto durante i corsi, Katia mi contattò per sapere se ero interessato a passare dalla parte opposta del campo e diventare istruttore della scuola…Incredibile. Negli anni successivi a quel maggio iniziai a tenere regolarmente le lezioni e furono anni di crescita inarrestabile, sia personale sia per la scuola, che iniziò a diventare sempre più famosa, sempre più apprezzata, e sempre più iconica. Fare parte di quel percorso di crescita è stata una cosa grandiosa perché quella scuola mi aveva dato la possibilità di crescere come professionista, di fare nuove amicizie con gli altri insegnanti che sono diventati piano piano degli amici e, cosa ancora più importante, mi diede la possibilità concreta di imprimere il mio marchio nella formazione, dato che Katia mi diede l’opportunità di ideare nuovi corsi da inserire nella programmazione ed, ancora oggi, a distanza di anni, essi sono ancora presenti e per fortuna apprezzati da tantissimi allievi che li hanno praticati.