Lo studio che apre gli occhi
Partii da una revisione sistematica del 2016 sugli effetti del massaggio integrandolo con altre numerose fonti.
Uno degli articoli che mi incuriosì maggiormente, sia per il luogo che per l’ambito di studio, riguardava la verifica dell’efficacia del massaggio per diminuire lo stress lavorativo delle infermiere (“The Effect of Massage Therapy on Occupational Stress of Intensive Care Unit Nurses”, AA.VV., 2013).
Fu leggendo questo articolo che realizzai, in maniera definitivamente consapevole, come il massaggio possa migliorare l’esistenza di qualsiasi essere umano.
Secondo voi, chi è il lavoratore più stressato?
L’impiegato di una multinazionale, l’insegnante delle medie, l’agente assicurativo, il cassiere di supermercato, il barista nell’ora di punta, il centralinista di un call-center, il sindaco durante una calamità naturale, l’oss, il medico del pronto soccorso o l’infermiere?
Ogni lavoro, se responsabilità e condizioni socio-ambientali lo condizionano, può essere fonte di forte stress.
Ma c’è un ambito lavorativo in cui lo stress può essere decisamente pericoloso, non solo per il lavorante ma soprattutto per gli altri: parlo del settore ospedaliero.
Lo studio condotto presso l’università di scienze mediche di Isfahan, Iran, nel 2013, quello che mi aprì gli occhi, valutava l’effetto del massaggio sullo stress occupazionale tra 66 infermieri delle unità di terapia intensiva di vari reparti. Come tutti gli studi randomizzati vennero creati sia un gruppo di sperimentazione che uno di controllo: il primo ricevette massaggi svedesi full-body di 25 minuti per sessione, due volte a settimana, per un totale di 4 settimane, mentre il secondo, di controllo, rimase in attesa della fine dello studio.
Senza andare troppo nel dettaglio, i risultati mostrarono una riduzione significativa dei punteggi medi di stress occupazionale nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo, sia immediatamente dopo l’intervento che due settimane dopo. È importante notare che lo studio raccomandava, già nel 2013, l’uso della massoterapia come metodo non invasivo per ridurre lo stress, promuovere la salute mentale e prevenire la diminuzione della qualità della vita lavorativa degli infermieri.
Sebbene non siano stati raccolti dati specifici sugli errori commessi prima e dopo lo studio, è evidente che una riduzione dello stress e un miglioramento della salute mentale possono contribuire indirettamente a una maggiore attenzione e precisione nelle attività lavorative, potenzialmente riducendo il rischio di errori.
E se un infermiere commette un errore, la faccenda diventa seria.
O no?