Movimento Cranio-Sacrale: percezione e pratica
Il sistema nervoso centrale è circondato dal cranio e dalla colonna vertebrale. Il sistema nervoso è un tessuto morbido che con traumi si lede facilmente, mentre cranio e colonna vertebrale sono tessuti duri e resistenti.
Per evitare che, in caso di trauma, il tessuto osseo possa ledere il sistema nervoso, ci sono tre membrane di protezione (e nutrizione): le meningi, pia madre (membrana più interna), aracnoide (membrana intermedia) e dura madre (membrana più esterna).
Tra l’aracnoide e la pia madre scorre un liquido, che prende il nome di liquor o liquido cefalo-rachidiano. Questo liquido protegge e nutre il sistema nervoso centrale e viene prodotto nei plessi corioidei dei ventricoli cerebrali.
L’aumento di un liquido all’interno di un contenitore chiuso, come è lo spazio all’interno del cranio e della colonna vertebrale, provoca un aumento di pressione tale per cui il liquido in eccesso viene riassorbito attraverso un sistema di vasi che prende il nome di barriera emato-encefalica.
La continua produzione da un lato, prima, ed il conseguente riassorbimento del liquor, poi, determina la nascita di un movimento che prende il nome di movimento cranio-sacrale e che, con l’allenamento, può essere percepito mettendo le mani sul cranio o sull’osso sacro di un individuo.
Per avvertire questo movimento, conviene che l’operatore si sieda dietro alla testa dell’individuo steso supino su un lettino. E’ importante tenere gli avambracci ben appoggiati e le spalle rilassate. Si appoggiano i palmi delle mani sulle bozze delle ossa parietali, mentre le dita circondano le orecchie.
La sensazione sarà di sentire un palloncino che si gonfia e poi si sgonfia come un’onda sotto le mani, ed il movimento lo avvertirete prima a livello dei palmi delle mani. Mediamente si avvertono 8-12 cicli di gonfiamento (Flessione cranica) e sgonfiamento (Estensione cranica).