Il massaggio ayurvedico: storia e benefici
Le origini del massaggio ayurvedico si perdono nella notte dei tempi, perché risalgono a circa 5 mila anni fa in India. Negli ultimi decenni si è esteso come pratica anche in Occidente, dove si sta prendendo coscienza dei suoi benefici.
Le tecniche di manipolazione che si rifanno alla medicina alternativa variano in base all’obiettivo da raggiungere e sono mirate a recuperare l’equilibrio tra mente e corpo.
Il termine “ayurveda” è composto dalle parole “ayur” e “veda” e viene tradotto in modo errato in “scienza della vita”, ma in realtà rappresenta qualcosa di molto più ampio a livello filosofico e, appunto, medico. La medicina ayurvedica, infatti, punta alla conoscenza approfondita della persona in relazione all’ambiente circostante. Oltre al massaggio comprende anche la meditazione, lo yoga, erbe medicamentose e molto altro.
In altre parole il massaggio ayurvedico mira a purificare l’individuo e la stessa medicina ayurvedica si rifà alla divina triade suprema composta da Brahama, Siva, e Visnu e, più precisamente, al loro membro. Proprio questi dei, secondo la tradizione, hanno liberamente fatto dono all’umanità di questa stessa medicina per il loro benessere e perché potesse guarire dalle più svariate malattie.
La filosofia ayurvedica si basa sul concetto che ogni parte del nostro corpo è governata dai Dosha, cioè le bioenergie sulle quali si basano tutte le funzioni. Questi sono 3 e vengono chiamati Vata, Kapha e Pitta e devono essere in perfetto equilibrio per godere del benessere che la medicina olistica promette. Quando sono in dissonanza si manifestano disturbi e sindromi, fino ad arrivare a vere e proprie patologie. Sta agli esperti della medicina ayurvedica individuare qual è il distretto, quindi il Chakra, che ha perso il suddetto equilibrio per capire come ristabilirlo.
Per questa medicina alternativa ogni essere umano ha una costituzione unica, quindi è irripetibile. Per tale motivo è importante anche la conoscenza approfondita di se stessi attraverso i Dosha, che potrebbero essere definiti anche come “umori”. Questi sono composti, a loro volta, da aria, terra, fuoco e acqua, ai quali si aggiunge anche l’etere. Ecco, allora, che diventa articolato il processo per tornare alla propria costituzione originaria ed esclusiva, che viene influenzata non solo dall’ambiente esterno, secondo la filosofia ayurvedica, ma anche dai pensieri, dal cibo, dallo stile di vita e dalle stesse malattie contratte nel corso della vita.